PEPPENIELLO DI CAPUA
Giuseppe Di Capua - il “Peppeniello” italiano famoso in tutto il mondo - nasce in una clinica di Salerno da genitori stabiesi il 15 marzo del 1958. Nel 1972 ad appena 14 anni inizia la sua carriera di timoniere presso il Circolo Nautico Stabia. Subito il dottor La Mura vede in lui il celeuste1 in grado di condurre le barche stabiesi sulle onde della gloria. Peppeniello, abitava a pochi passi dalla marina, il papà e la mamma gestivano il notissimo biscottificio di famiglia2. Fin dagli inizi è il timoniere di Peppe Abbagnale il capovoga storico dei due con stabiese. Ricordiamo che in principio in barca con Peppe Abbagnale ci sono stati Coppola, Aiello, Bandino, Dell’Aquila e Cavaliere, fino al giorno in cui anche Carmine Abbagnale iniziò a remare.
Con Peppeniello al timone i fratelli Abbagnale raggiunsero e superarono la fama di Baran e Sambo3, oltre che dei grandi competitor di tutto il mondo.
Piccolo di statura, tutto cuore, dal sorriso scaltro e dallo strano incedere, arrivò sulla banchina del Circolo nautico, insieme ai suoi inseparabili amici Nino Forte e Catello Greco.
È sposato con Alessandrina Longobardi ed hanno tre figli Vincenzo, Luisa e Francesco. Oggi svolge ancora il suo incarico di tecnico telefonico presso la TIM.
Durante la sua lunga e gloriosa carriera sportiva è stato: Campione Olimpico a Los Angeles nel 1984 e a Seoul nel 1988, nel 1992 a Barcellona arrivò secondo sul bacino Banyoles dietro gli inglesi Greg e Jonny Searle con il timoniere Garry Herbert. Durante gli anni ‘80 e ‘90 ha vinto sette titoli mondiali nel Due + insieme agli Abbagnale, più un Mondiale guidando a Lucerna l’otto pesi leggeri azzurro. Nel 1983 fu bronzo ai Mondiali nel Due +, nell’86 e nel ‘93 argento, nel 2013 si classificò ancora secondo al timone del quattro + LTA Pesi Leggeri. Dal 1993 è Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
Nel 2015 gli è stato assegnato il Collare d’Oro al Merito Sportivo. Nello stesso anno gli viene dedicata una targa nella Walk of Fame dello Sport in Roma.
1 Celeuste, ovvero capo della ciurma, presso le marine antiche greche e romane, era colui il quale scandiva il ritmo dell’entrate e uscita dei remi dall’acqua. Celeuma, era una specie di canto ritmato che serviva a gestire la sincronia dei colpi in acqua. Non era il timoniere, che si occupava solo di dare direzione alla barca, ma il vero e proprio Capo dell’equipaggio. D’Annunzio scrisse: Or sì, or no, s’udiva il canto roco del Celeuste. (Delle Laudi, pag.118)
2 Il biscottificio Vincenzo Cascone, a Castellammare di Stabia in via Bonito 179, ha oltre 115 anni di storia, si producono i tradizionali prodotti locali come i biscotti e i taralli al naspro.
3 Primo Baran, Renzo Sambo e Bruno Cipolla, erano i componenti del Due + italiano vittorioso alle Olimpiadi di Mexico 1968.
CARMINE ABBAGNALE
Carmine Abbagnale è la dimostrazione pratica di quanto sia stata importante per lo sport italiano la famiglia di Vincenzo e Virginia Abbagnale. Solo la famiglia Sentimenti, fatte le dovute considerazioni relative, diede allo sport un numero di praticanti maggiore1, ma quelli erano calciatori di un football ancora antico. I tre Fratelli Abbagnale hanno dato lustro all’Italia vincendo in cinque olimpiadi e svariati titoli mondiali.
Carmine nasce il cinque gennaio del 1962 a Messigno2, come tutti i fratelli e le sorelle3. Fedele al suo segno zodiacale, il Capricorno, è serio, paziente, ostinato, rigoroso, calmo e costante, il compagno ideale per il fratello Peppe. Lo zio La Mura, li definì il leone e la pantera… Carmine poco loquace, era incline al lavoro silenzioso, ma fermo e duro come una roccia, ovvero una volta presa una decisione non c’era modo di schiodarlo. Cheto ma deflagrante al momento del bisogno, spesso durante la stagione fredda per evitare che la fatica inducesse il fratello capovoga ad esagerare nella prestazione trascurando la tecnica, Carmine diveniva capovoga a sua volta imponendo un andamento più corretto stilisticamente alla barca. Carmine, la pantera, era il perfetto complemento di Giuseppe, il leone. Insomma i due fratelli seppur diversi come due gocce d’acqua, erano due note sul rigo musicale di un’armonia che cantava di trionfi. Il cavatore che ebbe il dovere di estrarre tanto talento fu lo zio Peppe, consapevole per primo che senza lavoro il talento è nulla.
Carmine ha conquistato in carriera 28 titoli di campione italiano fra il 1976 e il 1995. Tra Giochi Olimpici e Campionati del Mondo, nel periodo che va dal 1984 al 1993, ha vinto nove medaglie d’oro, tre d’argento e una di bronzo. Dopo il ritiro del fratello Peppe vinse ancora un argento ai mondiali in barca con Gioacchino Cascone4, oggi allenatore del sodalizio stabiese. Nel 1991 ad Atene, ha vinto i Giochi del Mediterraneo nel due con; mentre nei giochi di Linguadoca-Roussillon nel’93 arrivò secondo.
Dal tre ottobre del 1993 è felicemente sposato con Loredana Filippi ed è papà di due splendide ragazze, Virginia e Chiara. Entrambe hanno praticato il canottaggio e la maggiore è Giudice Federale. Inoltre, in casa Abbagnale non mancano una lettiera ed una coperta calda per Minù e Tigro, i gatti di famiglia.
1 Quella dei Sentimenti fu la famiglia che diede nove calciatori a quello sport antico che era il calcio di inizio secolo scorso. Solo cinque di essi divennero professionisti, e tre quelli più noti furono schierati nella Lazio degli anni ’20.
2 Messigno è una località facente parte del Comune di Pompei.
3 Giuseppe, Carmine, Agostino, Maria e le gemelle Nunzia e Rosanna, sono i figli di Vincenzo e Virginia La Mura.
4 Gioacchino Cascone, nato a Castellammare di Stabia, il sei marzo 1972, è un ex canottiere italiano, due volte vicecampione mondiale di canottaggio; la prima di queste medaglie d'argento fu anche l'ultima conquistata da Carmine Abbagnale, l'unica vinta senza il fratello Giuseppe.
GIUSEPPE ABBAGNALE
In queste pochissime righe cercheremo di raccontare la storia dei Fratelli Abbagnale, iniziata ancor prima del 1981 data del loro primo Mondiale, e proseguita nell’olimpo del Canottaggio fino a tutto 1992 anno del secondo posto olimpico di Barcellona.
Giuseppe il maggiore dei tre1, nasce sotto il segno del Leone a Pompei il 24 luglio del 1959. Segno zodiacale mai più appropriato fu quello di Giuseppe, definito proprio leone dal coach2 che lo ha portato alla gloria.
La mamma Virginia3 e il papà Vincenzo, con l’aiuto dei figli4 si occupavano di coltura dei fiori a -Messigno località vicino Pompei. Lo zio Giuseppe ex atleta e dal 1972 allenatore del Circolo Nautico Stabia ebbe l’intuizione di avviare Peppe al canottaggio. Sulle prime, zio e nipote, dovettero superate le difficoltà familiari, Virginia e Vincenzo avevano interesse affinché Giuseppe studiasse e desse una mano nell’attività di famiglia, e temevano che lo sport lo potesse allontanare da questi impegni. Giuseppe dal canto suo non amava molto il lavoro nei campi, per cui fece di tutto per scollarsi dal settore floricultura. Risolto il problema dell’accettazione da parte dei genitori, si presentò un’altra seccatura, Peppe Abbagnale non sapeva nuotare, anzi aveva una riluttanza verso il mare. A risolvere quest’altro problema ci pensarono i metodi spartani5 dei marinai della banchina Marinella ed Enrico La Mura6, il fratello minore del D.T. del Circolo, portava Peppe ad esercitarsi in una piscina di Rovigliano.
Arriviamo così al settembre del 1974 quando Peppe Abbagnale a 15 anni inizia la sua attività remiera. Nel 1976 appena diciassettenne in barca con Mario Bandino partecipa ai Campionati Mondiali Juniores di Villach, una bella esperienza e nient’altro nella cittadina nel sud dell’Austria. Il primo successo nazionale in campo juniores arrivò nel 1976 con Domenico Aiello, i due si ripeterono anche nel ’77. Ancora a Piediluco nel 1977, appena diciottenne Peppe vinse il Campionato Italiano Assoluto nel Due + insieme ad Andrea Coppola e Giuseppe Di Capua. Quello di Abbagnale, Coppola e Di Capua, è stato il primo titolo italiano assoluto vinto dal Circolo Nautico Stabia7. Con la canotta giallo-blu del C.N.S. ha vinto 28 titoli di Campione d’Italia: due titoli juniores con Mimì Aiello; quattro da seniores B, con Gennaro Cavaliere nel 1978, con Antonio Dell’Aquila nel 1979, nel 1980 e nel 1981 con il fratello Carmine; e ancora un C.I. nel quattro + seniores B nel 1981. A questi si aggiungano 17 titoli nel Due + assoluto nel ‘77 con Andrea Coppola, nel ‘78 con Gennaro Cavaliere, nel ‘79 e nell’80 con Antonio Dell’Aquila, dal 1981 al 1990, annualmente, e poi nel 1992, 1993 e 1995 con Carmine Abbagnale; un titolo italiano nel quattro + nel 1983; tre titoli nell’otto, nel 1981, nel 1984 e 1985.
La grande ribalta mondiale nel Due + insieme a Carmine e “Peppiniello”, lo vide protagonista e vincitore in sette Campionati mondiali: 1981 Monaco di Baviera; 1982 Lucerna; nel 1985 Hazewinkel, 1987 Copenaghen; 1989 Bled; 1990 Lake Barrington e 1991 Vienna. Medaglia d’argento a Nottingham nel 1986, e Racice nel 1993; oltre ad una di bronzo nel 1983 a Duisburg.
Ovviamente non poteva mancare fra tanti titoli, l’Oro alle Olimpiadi. Nel 1984 col fratello Carmine e Peppeniello al timone, vinse le Olimpiadi di Los Angeles; performance che si ripeté a Seoul nel 1988. A Barcellona, dove figurò anche come Portabandiera della Delegazione Olimpica Italiana si accontentò della seconda piazza. In virtù dei risultati sportivi ottenuti, nel 1993 è stato nominato Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; è Medaglia d’Oro al Valore Atletico. Nel 1997 la FISA, gli ha conferito la medaglia “Thomas Keller”, massima onorificenza a livello mondiale nel canottaggio. Nel 2015 gli viene assegnato il Collare d’Oro al Merito Sportivo. E’ Presidente della Federazione Italiana Canottaggio e Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI.
Come dirigente sportivo del Circolo Nautico Stabia ha ricoperto prima il ruolo di Consigliere con Delega allo Sport e poi quello di Vice Presidente, concorrendo in maniera decisiva, alla crescita sportiva degli atleti stabiesi. Dal punto di vista federale nel 2000 è stato eletto Presidente del Comitato Regionale FIC Campania e, dal 2001 al 2004, ha ricoperto con successo il ruolo di Vice Presidente della Federazione Italiana Canottaggio, con delega all’Area Tecnica. Da novembre 2012 è il 19° Presidente della Federazione Italiana Canottaggio per i quadrienni 2013-2016, 2017-2020, 2020-2024 è componente del Consiglio Nazionale del CONI.
Sposato con Ermelinda Esposito è padre di Vincenzo e Gaia, il primo campione di canottaggio a sua volta, la seconda giudice arbitro federale. Diplomato ISEF, è dirigente bancario presso la BNL.
1 Ricordiamo che un altro campione, il tre volte olimpico Agostino, è da aggiungersi ai componenti della scuderia Abbagnale.
2 Giuseppe La Mura di cui abbiamo trattato in una altra pagina, zio e allenatore di Peppe e Carmine, descrisse il maggiore dei due come un leone.
3 Virginia La Mura è la sorella maggiore di Giuseppe, lo zio allenatore; vedi pagine a lui dedicate.
4 Vincenzo Abbagnale e Virginia La Mura hanno avuto sei figli Giuseppe, Carmine, Agostino, Maria, Rosanna e Nunzia.
5 Era in uso insegnare ai giovani la pratica del nuoto, legando alla vita dell’interessato una corda e lanciandolo in acqua, in caso di difficoltà veniva tirato su, poi si continuava fino al galleggiamento non assistito.
6 Enrico La Mura, è fratello di Giuseppe La Mura, al tempo degli esordi di Peppe Abbagnale, era canottiere del Circolo Nautico Stabia. Nel 1972, Enrico nel Due Jole con Andrea Coppola e Giuseppe Di Capua arriva secondo ai Campionati Italiani del Mare di Bari.
7 In precedenza il C.N.S. aveva vinto nel 1959 un titolo nazionale del mare con il Quattro Jole Juniores.
FRANCESCO ESPOSITO (CICCIO)
Il più grande atleta stabiese di tutti i tempi.
Nasce a Castellammare di Stabia, il 4 marzo del 1955, uomo modesto, caparbio, tenace, riflessivo, si è donato al canottaggio anima e corpo. La grande tecnica acquisita, la straordinaria vogata ne fa il prototipo del canottiere italiano.
Nel 1980 ad Hazewinkel si laurea primo atleta a vincere un Campionato Mondiale con i colori del Circolo Nautico Stabia. Seguiranno altri otto trofei iridati, 16 Campionati Italiani, conquisterà per tre volte la Medaglia d’Oro al Valore Atletico, oltre al premio alla carriera della FISA (Fédération Internationale des Sociétés d'Aviron) Federazione Internazionale del Canottaggio. Durante i Giochi Olimpici di Atlanta del 1996, viene premiato come miglior atleta del Mondo nella categoria Pesi Leggeri, sarà il primo canottiere italiano della storia a ricevere questo ambito trofeo. Nel 2004 viene nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, ed è citato nel Guinness World Record per il maggior numero di Campionati Mondiali vinti. Nel 2005 riceve il distintivo d’Oro per Benemerenze-Sportive Coni. Nel 2019 riceve la massima onorificenza del CONI il Collare d’Oro. È citato nel Guinness World Record per il maggior numero di Campionati Mondiali vinti. Record ancora imbattuto.
ENZO CAVALLARO
Medico Sociale
Enzo Cavallaro, è stato ed è il medico sociale del Circolo Nautico Stabia, negli anni ’80 e ’90 seguiva tutti gli atleti con particolare attenzione la squadra Senior. Quindi oltre ad assistenza medica in generale, aveva come obiettivo principe quello di centrare il periodo di forma, attraverso una studio dettagliato di parametri medico-analitici. Nello specifico osservava le variazioni degli ECG e in seguito ad esse suggeriva le eventuali modifiche agli allenamenti.
Gli ECG sono una istantanea che riflette e rivela lo stato di stanchezza di un atleta. Quindi in correlazione al lavoro svolto si osservavano apprezzabili variazioni degli ECG. La semplicità di esecuzione degli ECG, pochi minuti al mattino prima dell’inizio del lavoro di allenamento, e altrettanto pochi alla fine degli stessi, poneva medico ed allenatore nella condizione di valutare l’esatto livello di forma dell’atleta.
Un metodo efficace era quello del confronto dei risultati con quelli degli anni precedenti. Metti poi l’incontro con due sportivi del calibro di Giuseppe e Carmine Abbagnale che avevano alte capacità di sofferenza, alto livello di concentrazione, eccezionale performance aerobica (per doti naturali e sviluppate dall’allenamento) indiscutibile maestria tecnica, ed ecco bello e creato un team insuperabile.
GIUSEPPE LA MURA
Nasce a Pompei il 28 settembre del 1940, studia al Liceo Classico Plinio Seniore di Castellammare di Stabia, e si appassiona al canottaggio. Nel 1962, sotto la guida di Arturo Cascone vince il Titolo Italiano nel Due Jole, a sua detta sarà l’unico titolo di una certa importanza vinto come atleta. Iscritto all’Università di Napoli Federico II, continua a frequentare il Circolo Nautico Stabia; successivamente per stare più vicino alla sede universitaria passa a vogare per il Circolo Nautico Posillipo. Ritorna a Castellammare, dopo la Laurea in Medicina e dopo il matrimonio con la signora Caterina Dell’Aquila. Sul finire degli anni ’60 Cascone passa ad allenare il Centro Sportivo Ricreativo e Culturale della FIAT di Torino. Il Circolo Nautico Stabia ha bisogno di un nuovo allenatore, ne arriva uno dal Posillipo che poi passò ad allenare gli armi dell’Esercito; lo sostituirà alla guida del Circolo Nautico Stabia Bruno Zingone; quando nel 1972 anche Zingone per motivi di lavoro lascia il timone del C.N.S. subentra Peppe La Mura.
Prende inizio così la leggendaria storia del Canottaggio italiano nel mondo. L’artefice di questa storia sarà Peppe La Mura, grande profeta del canottaggio moderno, rivoluzionando sistemi e metodi di allenamento a partire dalla XXII Olimpiade di Mosca, il grande tecnico ha avuto sempre un suo equipaggio protagonista ai giochi olimpici. Oggi in qualsiasi parte del mondo si voghi agonisticamente ci si prepara con il metodo La Mura, un misto di tecnica e sacrifici da cui lo slogan
“Il Successo è una Lunga Pazienza”.
Nel 1990 Peppe La mura assume l’incarico di Direttore Tecnico della F.I.C., conducendo gli azzurri all’apice del medagliere olimpico ed internazionale vincendo oltre 100 medaglie.
Il Circolo Nautico Stabia, con La Mura ha vinto due ori olimpici, un argento olimpico, 16 ori, 2 argenti e 3 bronzi a campionati di livello mondiale e oltre 50 titoli italiani.
Nel 2015 riceve la Palma d'Oro CONI al Merito Tecnico Sportivo.
Nel 2017 passa a dirigere il Settore Formazione e Consulenza per l’Alto Livello.
Di seguito la foto di un appunto che con dedizione e smisurata passione distribuiva a tutti gli atleti, campioni e novizi , redatte a mano personalmente e frutto dei suoi studi su filmati di canottaggio. Questa in particolare illustrava il ciclo di voga dei gemelli Landvoigt 2- DDR.